Operazione della polizia contro propaganda nazista


 I poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Lombardia insieme a quelli del Veneto, Lazio, Toscana, Puglia, Campania, Calabria e Basilicata hanno effettuato con la collaborazione delle Digos delle province interessate 12 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Grazie al costante monitoraggio che la Polizia postale effettua tra le maglie della rete i poliziotti cibernetici sono riusciti a scovare gli indagati che utilizzavano la piattaforma Telegram per ritrovarsi e discutere su temi di estrema destra suprematista e filonazista, proponendo la superiorità della razza bianca, l’odio razziale e l’antisemitismo.

Le perquisizioni effettuate su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento operativo del Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica e della Direzione centrale polizia di prevenzione, hanno portato al sequestro di diverse armi, ad aria compressa e da soft-air, bandiere con i simboli del nazismo e del fascismo, volantini di propaganda, account social e dispositivi elettronici.

Vasta operazione della Postale contro la propaganda filonazista online, 12 indagatiProprio le analisi che i poliziotti hanno effettuato direttamente sul posto su questi ultimi con gli strumenti di digital forensics, hanno confermato agli investigatori che gli indagati si dichiaravano apertamente aderenti all’ideologia della “Terza posizione”, un movimento neofascista eversivo sorto negli anni 70 del secolo scorso, e progettavano azioni violente contro chi non rispondeva ai tratti distintivi della “razza ariana”.

Gli investigatori, infatti, avevano appreso che gli indagati intendevano portare a un livello concreto i loro intenti, tirando “fuori i camerati dal virtuale”, organizzando dei raduni e promuovendo azioni concrete per cambiare lo stato delle cose.

Tra i 12 anche un minorenne, studente all’ultimo anno delle scuole superiori, mentre gli altri tutti studenti universitari, tranne il più grande di età, un 24enne comasco impiegato in una fabbrica in Svizzera.

Durante le perquisizioni i poliziotti hanno ritirato in via cautelativa tre fucili da caccia, oltre a sequestrare tutto il materiale utile a proseguire l’attività investigativa.

 

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