Al Ministro della Giustizia
Al Ministro degli Interni . —
Per sapere
– premesso che:
-Nell’anno 2011 si verificarono numerosi casi di cronaca che investirono la comunità cinese nel territorio compreso tra la periferia nord di Firenze e la città di Prato.
Come riportato dalle fonti del tempo il territorio interessato vide il susseguirsi di numerosi casi di omicidio, estorsione ed usura, nonchè di traffico di stupefacenti e di esseri umani riferibili direttamente ed indirettamente alla numerosa comunità cinese presente;
-Dal caso di un duplice omicidio eseguito barbaramente a colpi di machete, la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze dette impulso alle indagini che portarono all’apertura del fascicolo denominato “China Truck” nell’anno 2018, ipotizzando una presenza mafiosa cinese che puntava al controllo del trasporto su gomma di merci europee;
-In tema di associazione di stampo mafioso, infatti, si deve annoverare la modifica apportata dalla legge 125/2008 , la quale ha mutato la stessa rubrica dell’art. 416 bis cp, ora non più rubricato “associazione di tipo mafioso” , ma “associazioni di tipo mafioso anche straniere”.
Segno evidente che il legislatore ha avvertito la necessità di incriminazione delle consorterie straniere parificandole alle compagini nostrane.
Evoluzione normativa, questa, che ha positivizzato il principio di diritto espresso dalla Suprema Corte con la pronuncia 35914/2001 che riconosce per la prima volta l’applicabilità dell’art. 416 bis cp anche all’attività di sodalizi composti da cittadini stranieri operanti in Italia, nello specifico di nazionalità cinese;
-A seguito della chiusura delle indagini preliminari del procedimento “China Truck” sono stati notificati 55 decreti di citazione a giudizio per capi di imputazione comprendenti ipotesi delittuose tra cui l’associazione per delinquere di stampo mafioso, con prima udienza calendarizzata per il novembre 2022 e rinviata a marzo 2023 per apertura della fase istruttoria;
-Il processo, che ha subito numerosi rinvii per vizi anche relativi alla traduzione degli atti ed alla sparizione dei fascicoli, annovera tra gli imputati anche il sig. Zhang Naizong, considerato la figura apicale della consorteria associativa asiatica;
-Alla fase dibattimentale il Pubblico Ministero procedente ha contestato l’aggravante del vincolo associativo mafioso in quanto sodalizio esercitava una pressione intimidatoria tale da creare condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche, nonostante una doppia decisione conforme del Tribunale del Riesame della Corte di Cassazione che non lo ritenevano sussistente;
-Il procedimento “China Truck” è da ritenersi capofila di ulteriori rivoli processuali con cui condivide parte degli imputati ed incardinati presso il Tribunale Collegiale di Prato per reati quali usura, sfruttamento della prostituzione e traffico di stupefacenti;
-In data 22.09.2022 il Tribunale di Prato in composizione collegiale assolveva con formula piena dal reato di usura il sig. Zhang Naizong più volte autocelebratosi come padrino e figura apicale dell’associazione a delinquere da lui presieduta, poichè il “fatto non sussiste”. Decisione, questa, che conclude il primo filone autonomo del processo di cui in premessa e denominato “China Truck”. –:
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se il Ministro interrogato abbia conoscenza dei fatti sopra esposti;
se il Ministro interrogato non ritenga di dover adottare iniziative di competenza al fine di approfondire la decisione assunta;
quali misure il Ministeri in indirizzo intendano intraprendere, di tipo sia preventivo che repressivo e punitivo, per intervenire a contrasto del fenomeno in costante evoluzione della criminalità cinese a Firenze e Prato.
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