Con l’ultimo arresto avvenuto il 21 marzo si è chiusa la seconda fase dell’indagine sulla mafia nigeriana presente nel Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Mineo in provincia di Catania.
Con l’operazione “Norsemen”, svolta dalla Squadra mobile etnea e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia, sono stati arrestati dieci cittadini nigeriani che erano ricercati dal gennaio scorso quando, grazie ad una denuncia di un ragazzo della Nigeria, i poliziotti avevano fatto luce sull’organizzazione malavitosa internazionale “Supreme Vikings Confraternity” e sulle sue diramazioni in Sicilia.
Proprio all’interno del Cara di Mineo era stata scoperta una cellula mafiosa che, contando sulla forza intimidatrice dal clan e delle pratiche “cultiste” tipiche del Paese di provenienza, avevano imposto il predominio sullo spaccio di droga nella zona e all’interno del Centro stesso.
All’operazione di gennaio si erano sottratti 10 membri della banda subito inseriti nel progetto “Wanted 3” per la ricerca a livello europeo dei latitanti.
La prova della forza del clan e delle sue ramificazioni in Europa si è avuta con l’arresto dei dieci latitanti rintracciati in Francia ed in Germania nell’ultimo mese; due sono stati rintracciati a Parigi; due a Nancy, nel nord est della Francia; tre a Marsiglia e uno a Nizza, in Provenza. In Germania, a Ratisbona sono stati rintracciati gli ultimi due componenti della banda.
Tutti dovranno rispondere insieme agli altri arrestati di associazione per delinquere, spaccio di sostanze stupefacenti e violenza sessuale.
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