A STRASBURGO UN’ALTRA STRAGE. Al Mercatino di Natale, mentre si passeggia e si entra nel magico clima natalizio, un giovane spara e colpisce. Altre vite spezzate. Anche un giovane italiano in condizioni disperate.
Tutti allora a chiederci: ci risiamo! Non è finita. La violenza terroristica riappare e si ripropone...
Andare alla radice di questa sistemica e costante forma di violenza può servire per capire meglio ed agire più efficacemente.
Alcune radici sono esterne alle nostre società, altre tutte interne.
Entrambe naturalmente si legano e si nutrono a vicenda. Distinguiamo solo per districarci dal groviglio dei mali sovrapposti.
Cominciamo da quelle esterne.
1) SRADICARE L’ISIS ...Lo Stato Islamico del Grande Califfato è in via di eliminazione ma l’ideologia che l’ha sorretto no, senza contare che i loro apparati di sostegno e di operatività diffusa sono oggi in piena attività. C’è ancora molto da fare per andare alla radice...
2) RISOLVERE I CONFLITTI DI GUERRA CHE AGITANO IL MEDITERRANEO...I singoli focolai di guerra e violenza sono ancora attivi e incancreniti: dal conflitto Palestina-Israele a quello Libanese, da quello Iracheno a quello Siriano, da quello Libico a quello Curdo... Potremmo continuare ma ciò basta per evidenziare che la Comunità Internazionale e le Potenze mondiali giocano, nei conflitti, diverse partite geo-economico-politiche, tutte poco interessate ad andare alla radice dei problemi...
3) VISIONI E RELIGIONI DI PACE... Chi vive una condizione di ingiustizia o di assurda povertà, e vuole capire ed emanciparsi per lottare e cambiare, non incontra più i sistemi valoriali e ideologici di una volta ma trova sulla strada l’islamismo integralista che si fa carico di dare tutto: sostegno concreto e motivazione, pensiero e azione, soldi e potenza... Un’altra visione islamica moderata ancora stenta a farsi largo e così altre più generali visioni di Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato... Ma per andare alla radice della violenza terrorista di questi contributi di senso non possiamo fare a meno...
4) RIPENSARE LA GOVERNANCE DELLA GLOBALIZZAZIONE... La globalizzazione è ripiegata sempre più su modelli finanziari, di economia e di stili di vita discutibili da tutti i punti di vista. È diventata così il “petrolio” che alimenta scelte di violenza e di scontro a tutti i costi. Per andare alla radice è necessario invece riportare una ventata culturale, economica e politica capace di un’altra governance della globalizzazione più ricca di sostenibilità umana, ambientale e sociale...
5) L’ONU DA RIFORMARE E RILANCIARE... Avrebbe dovuto essere il luogo istituzionale per dare Pace al mondo intero, invece è diventato via via un problema piuttosto che una concreta risorsa. Ma per andare alla radice dei mali non possiamo farne a meno, per cui bisogna investire su un Suo rilancio in termini di credibilità e funzionalità, così pure va ripensata in chiave di Governo mondiale dei conflitti senza veti e giochi di potere e di rappresentanza verso la piena democrazia e l’attuazione della Carta Fondamentale dei Diritti dell’Uomo...
Passiamo alle radici interne alle nostre società, che alimentano fragilità nella lotta al terrorismo di radice islamica...
1) INVESTIRE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL “NOI”...In Francia, così un po’ in tutte le società europee ed Occidentali, il modello del benessere è sempre più in crisi: troppe disuguaglianze e troppe ingiustizie alimentano egoismi e ricchezze spropositate da un lato e povertà economiche e sociali dall’altro. Fermarsi e ripensare il modello di sviluppo può fare solo del bene se vogliamo affrontare il nocciolo della proposta culturale che avanziamo anche nei confronti dei giovani di seconda e terza generazione di immigrati che provengono dai Paesi Islamici... Tra l’altro una verifica profonda e il rilancio di una progettualità da sviluppo sostenibile fa bene pure a tutti “Noi”, da qualsiasi fede e tendenza culturale possiamo essere ispirati, per provare inoltre a scuotere quelli che si sono lasciati andare al vuoto nichilista dell’”IO” senza senso ed onnivoro di ambiente e relazioni...
2) LE CITTÀ LIBERE DA POVERTÀ E DISCRIMINAZIONE... Le Città Europee ed Occidentali sono chiamate ad un proprio radicale ripensamento. Vanno eliminati i quartieri-ghetto e la povertà va sradicata. Dobbiamo spegnere il conflitto frutto del binomio povero ed immigrato, povero ed occidentale... È da mettere mano ad un’ampia e storica riqualificazione urbana e sociale del vivere in Città con standard di benessere e livelli di relazioni nelle comunità che necessitano classi dirigenti dotate di aperture progettuali che sono oramai alla portata di saperi e competenze realizzabili e sostenibili...
3) LA SICUREZZA CONDIVISA COME RISORSA DELLA LOTTA AL TERRORISMO... La protezione dei cittadini dalla violenza che ti colpisce in strada nei momenti di vita più gioiosi e aggreganti è un dovere serio e rigoroso. La sicurezza di prevenzione ma anche penale, nelle carceri, nelle strade è una risorsa preziosa della Democrazia che l’Europa deve sapere organizzare e strutturare. È possibile farlo senza ledere i propri principi di libertà e di riservatezza ma a condizione che la scala su cui operare sia quella della vera integrazione europea con gli Stati Uniti d’Europa. Diversamente avremo tanti Paesi con sistemi di sicurezza diversi ed estremamente fragili come viene ampiamente dimostrato in questi anni di continui attacchi.
4) LE RELIGIONI CRISTIANE SI RIPENSINO E SI RILANCINO... Anche il versante religioso Cattolico e Cristiano in genere deve guardarsi dentro e liberarsi dalla passività verso cui sta scivolando da tempo. Certo il rigurgito integralista è altrettanto sterile e focolaio,semmai, di ulteriore tensione: lo scontro tra l’Occidente Cristiano e il resto del Mondo Islamico è fuorviante e pericolosissimo. Ma anche la rinuncia alla propria identità religiosa e sbagliata e disgregatrice di relazioni e di speranza tra i giovani. C’è bisogno che il pensiero religioso ritorni vivo e dinamico e le Chiese si aprano alla ricerca di nuovi stili di vita sul piano educativo e sociale. Ma c’è di più. Abbiamo bisogno anche di una dimensione del “pensare e dire” Dio che va alla radice del vivere la fede con più intensità e genuinità... Papa Francesco con coraggio e lucidità ci sta provando in tutti i modi ma solo con il “Noi” le cose cambieranno anche nelle Comunità Cristiane...
5) LE CLASSI DIRIGENTI FACCIANO LA PROPRIA PARTE ... Il terrorismo Islamico, le mafie Occidentali, il cambiamento climatico o le lotte alle povertà e alle disuguaglianze, le innovazioni tecnologiche richiedono classi dirigenti dotate di qualità progettuali e di governo che le rendano capaci di camminare sempre insieme al popolo, ascoltando e condividendo senza ‘ruffiani’ populismi, capaci inoltre di relazionarsi sempre con la cultura per dialogare e capire come trasformare questo momento di crisi in risorsa e opportunità di cambiamento positivo e migliorativo...
Commenti
Posta un commento