Mafia cinese, è così che dobbiamo imparare a definire questa forma di criminalità organizzata nel variegato contesto delle nuove mafie. Quella cinese, infatti, occupa un posto di rilievo già da anni tanto che per alcuni boss cinesi è stato celebrato un processo per 416 bis, il reato di associazione mafiosa.
L’operazione China Truck condotta dalla Procura antimafia di Firenze, con il supporto della Procura nazionale antimafia, spiega bene il carattere mafioso della criminalità cinese: la capacità di intimidire, uccidere, fare affari e controllare un ambito commerciale globalizzato che da Prato si irradia in un contesto più ampio, estendendosi dalla madre patria a numerosi Paesi europei (Francia, Germania e Spagna).
Da tempo la Fondazione Caponnetto ha puntato il dito contro questa organizzazione criminale, pubblicando dettagliati report. Vi invito a leggerli per comprendere al meglio la portata e la minaccia che da tempo costituisce per il nostro Paese.
Io stesso mi sono occupato di questa importante e sempre più emergente minaccia, presentando in Senato un’interrogazione parlamentare, inserita nello stesso Report della Fondazione Caponnetto, che aveva acceso i riflettori su un’organizzazione che va colpita attraverso l’utilizzo di strumenti normativi, oggi previsti dal Codice antimafia.
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