Oppiacei
Il Sud-ovest e il Sud-est Asiatico si confermano le due maggiori aree mondiali di coltivazione del papavero da oppio, seguite dal Messico e dalla Colombia, la cui produzione è però esclusivamente destinata ai mercati clandestini
dell’eroina del Continente Nord Americano. Nel 2015 la produzione globale di oppio è diminuita del 38% rispetto al 2014, scendendo a 4.770 t ossia ai livelli della fine degli anni ’90. Il decremento è da attribuire in buona parte al calo della produzione verificatosi in Afghanistan (-48% rispetto al 2014), imputabile soprattutto al minor rendimento delle colture registrato nelle province meridionali del Paese. Tuttavia, con 183.000 ha coltivati a papavero da oppio, all’Afghanistan sono tuttora imputabili circa i due terzi delle coltivazioni globali (281.000 ha) di questa pianta. Le stime dell’UNODC indicano che, negli ultimi anni, il numero complessivo dei consumatori di oppiacei (oppio, morfina ed eroina) non ha subito oscillazioni di rilievo e che, nel 2014, 17 milioni di persone hanno fatto uso di queste sostanze. Tenuto conto delle abbondanti scorte accumulate negli anni precedenti e ora utilizzabili per compensare eventuali deficit di produzione, il richiamato calo nella produzione di oppio del 2015 potrebbe non riflettersi in una riduzione dell’offerta di tali stupefacenti sul mercato illecito. Vi sono, peraltro, indicatori di una ripresa dell’uso di eroina in alcuni Paesi che in precedenza ne avevano denunciato il calo. In Nord America, ad esempio, nell’ultimo decennio, il consumo è aumentato e, con esso, il numero dei decessi correlati al consumo di questo stupefacente. In alcuni Paesi dell’Europa Centrale ed Occidentale, nonostante gli indici di consumo del Vecchio Continente siano stabili o in calo già a partire dalla fine degli anni ’90, si annota una ripresa significativa del mercato dovuta ad un aumento della disponibilità della sostanza. Ad esempio: nel Regno Unito, fra il 2012 ed il 2014, sono notevolmente aumentati i casi di decessi correlati all’uso dell’eroina; in Francia, negli ultimi anni, le stime relative ai consumatori cronici di oppiacei hanno evidenziato un marcato incremento; in Italia, fra il 2008 ed il 2014, i dati hanno confermato un aumento dell’uso della sostanza. Inoltre, nel 2015 le Autorità sanitarie hanno osservato segnali di un crescente uso di eroina fra i consumatori in giovanissima età (15 anni) e di un aumento delle richieste di cure terapeutiche riabilitative in relazione all’uso di tale sostanza. Risultano, altresì, in aumento i quantitativi sequestrati in singole operazioni. Nel Continente Africano l’uso di oppioidi risulta in crescita, mentre, nel periodo 1998 - 2014, si è mantenuto stabile in Asia ed è diminuito in Oceania. Nel 2014 i sequestri globali di oppiacei hanno subito un marcato decremento, ad eccezione dell’eroina. Più precisamente sono state sequestrate 526t di oppio (-17% rispetto al 2013), 21t di morfina(-46%) e 81t di eroina (-5%). I sequestri più ingenti di oppiacei a livello mondiale sono stati comunicati dall’Iran (il 75% di oppio, il 61% di morfina ed il 17% di eroina). Nel 2016, al confine tra Iran e Azerbaigian, è stato effettuato il sequestro più consistente di eroina pari a 137 kg.
La Rotta Balcanica continua ad essere il più importante canale di traffico dell’eroina. Tuttavia ha acquisito una crescente importanza la Rotta Meridionale (via terra, dall’Afghanistan verso Pakistan o Iran, da dove la sostanza viene successivamente spedita via mare, verso la regione del Golfo, l’Africa, l’Asia Meridionale e, in minor misura, il Sud-est Asiatico, l’Oceania ed il Nord America); risulta consolidarsi la Rotta Settentrionale; è emerso un altro canale di importazione che, attraverso i Paesi dell’area caucasica, punta verso i mercati europei. Il traffico dal Triangolo d’oro è in aumento, principalmente a causa dell’innalzamento della produzione registrato, a partire dal 2006, nel Myanmar, a cui è attualmente imputabile il 20% (pari a 55.500 ha) delle colture globali. Un continuo aumento della commercializzazione dell’eroina si registra anche nelle Americhe dove i sequestri di questa sostanza e della morfina sono passati da una media annua di 4 t nel periodo 1998 - 2008 alle 7 t degli anni 2009 - 2014, in maniera direttamente proporzionale agli aumenti della produzione di oppio segnalati in America Latina. Oltre il 70% di tutti i sequestri di eroina e morfina registrati nelle Americhe è stato effettuato negli Stati Uniti, dove sono più che raddoppiati, passando da una media di circa 2 t annue del periodo 1998 -2008 ad una media di 5 t annue nel periodo 2009-2014 (6t nel solo 2014). Nel 2015 il traffico e l’abuso di eroina sono stati classificati negli Stati Uniti come la minaccia emergente correlata alla droga più grave a livello nazionale.
Il Sud-ovest e il Sud-est Asiatico si confermano le due maggiori aree mondiali di coltivazione del papavero da oppio, seguite dal Messico e dalla Colombia, la cui produzione è però esclusivamente destinata ai mercati clandestini
dell’eroina del Continente Nord Americano. Nel 2015 la produzione globale di oppio è diminuita del 38% rispetto al 2014, scendendo a 4.770 t ossia ai livelli della fine degli anni ’90. Il decremento è da attribuire in buona parte al calo della produzione verificatosi in Afghanistan (-48% rispetto al 2014), imputabile soprattutto al minor rendimento delle colture registrato nelle province meridionali del Paese. Tuttavia, con 183.000 ha coltivati a papavero da oppio, all’Afghanistan sono tuttora imputabili circa i due terzi delle coltivazioni globali (281.000 ha) di questa pianta. Le stime dell’UNODC indicano che, negli ultimi anni, il numero complessivo dei consumatori di oppiacei (oppio, morfina ed eroina) non ha subito oscillazioni di rilievo e che, nel 2014, 17 milioni di persone hanno fatto uso di queste sostanze. Tenuto conto delle abbondanti scorte accumulate negli anni precedenti e ora utilizzabili per compensare eventuali deficit di produzione, il richiamato calo nella produzione di oppio del 2015 potrebbe non riflettersi in una riduzione dell’offerta di tali stupefacenti sul mercato illecito. Vi sono, peraltro, indicatori di una ripresa dell’uso di eroina in alcuni Paesi che in precedenza ne avevano denunciato il calo. In Nord America, ad esempio, nell’ultimo decennio, il consumo è aumentato e, con esso, il numero dei decessi correlati al consumo di questo stupefacente. In alcuni Paesi dell’Europa Centrale ed Occidentale, nonostante gli indici di consumo del Vecchio Continente siano stabili o in calo già a partire dalla fine degli anni ’90, si annota una ripresa significativa del mercato dovuta ad un aumento della disponibilità della sostanza. Ad esempio: nel Regno Unito, fra il 2012 ed il 2014, sono notevolmente aumentati i casi di decessi correlati all’uso dell’eroina; in Francia, negli ultimi anni, le stime relative ai consumatori cronici di oppiacei hanno evidenziato un marcato incremento; in Italia, fra il 2008 ed il 2014, i dati hanno confermato un aumento dell’uso della sostanza. Inoltre, nel 2015 le Autorità sanitarie hanno osservato segnali di un crescente uso di eroina fra i consumatori in giovanissima età (15 anni) e di un aumento delle richieste di cure terapeutiche riabilitative in relazione all’uso di tale sostanza. Risultano, altresì, in aumento i quantitativi sequestrati in singole operazioni. Nel Continente Africano l’uso di oppioidi risulta in crescita, mentre, nel periodo 1998 - 2014, si è mantenuto stabile in Asia ed è diminuito in Oceania. Nel 2014 i sequestri globali di oppiacei hanno subito un marcato decremento, ad eccezione dell’eroina. Più precisamente sono state sequestrate 526t di oppio (-17% rispetto al 2013), 21t di morfina(-46%) e 81t di eroina (-5%). I sequestri più ingenti di oppiacei a livello mondiale sono stati comunicati dall’Iran (il 75% di oppio, il 61% di morfina ed il 17% di eroina). Nel 2016, al confine tra Iran e Azerbaigian, è stato effettuato il sequestro più consistente di eroina pari a 137 kg.
La Rotta Balcanica continua ad essere il più importante canale di traffico dell’eroina. Tuttavia ha acquisito una crescente importanza la Rotta Meridionale (via terra, dall’Afghanistan verso Pakistan o Iran, da dove la sostanza viene successivamente spedita via mare, verso la regione del Golfo, l’Africa, l’Asia Meridionale e, in minor misura, il Sud-est Asiatico, l’Oceania ed il Nord America); risulta consolidarsi la Rotta Settentrionale; è emerso un altro canale di importazione che, attraverso i Paesi dell’area caucasica, punta verso i mercati europei. Il traffico dal Triangolo d’oro è in aumento, principalmente a causa dell’innalzamento della produzione registrato, a partire dal 2006, nel Myanmar, a cui è attualmente imputabile il 20% (pari a 55.500 ha) delle colture globali. Un continuo aumento della commercializzazione dell’eroina si registra anche nelle Americhe dove i sequestri di questa sostanza e della morfina sono passati da una media annua di 4 t nel periodo 1998 - 2008 alle 7 t degli anni 2009 - 2014, in maniera direttamente proporzionale agli aumenti della produzione di oppio segnalati in America Latina. Oltre il 70% di tutti i sequestri di eroina e morfina registrati nelle Americhe è stato effettuato negli Stati Uniti, dove sono più che raddoppiati, passando da una media di circa 2 t annue del periodo 1998 -2008 ad una media di 5 t annue nel periodo 2009-2014 (6t nel solo 2014). Nel 2015 il traffico e l’abuso di eroina sono stati classificati negli Stati Uniti come la minaccia emergente correlata alla droga più grave a livello nazionale.
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