''Dove c'è criminalità, specie quella di tipo mafioso, non c'è sviluppo economico o sociale, e il lavoro, quello legale, può rappresentare una prevenzione contro questo tipo di fenomeni e al loro espandersi specie tra i giovani.''
P.L. Vigna, gennaio 2011, seminario Cgil Toscana
A CURA DI SALVATORE CALLERI
PREMESSA
È oramai noto come le mafie riescano a propagarsi e ad attecchire nei territori del centro e nord Italia, utilizzando la loro arma più potente, l’infiltrazione nel sistema delle relazioni sociali.
Non si limita, dunque, a esportare manovalanza criminale, ma fa leva su una collaudata capacità di intrecciare relazioni con imprenditori, politici, amministratori, apparati tecnici. Non deve al riguardo stupire se, negli ultimi anni, uno dei reati più contestati risulta la corruzione aggravata proprio delle categorie appena citate.
La corruzione è un patto illegale di corrispondenza tra due soggetti e, per la stipula di un simile accordo, occorre necessariamente che gli interlocutori si conoscano, si frequentino e si siedano a uno stesso tavolo.
In Toscana, per fortuna non si sono ancora raggiunti i livelli di guardia di altre regioni del nord, come la Liguria, il Piemonte e la Lombardia, dove alcuni comuni sono stati addirittura commissariati per infiltrazioni mafiose. In Toscana la criminalità organizzata ha sempre cercato di agire in modo sommerso, trafficando in droga e soprattutto usando la regione come rifugio per il riciclaggio del denaro sporco, senza però puntare al controllo del territorio in senso tradizionale. Si registra ,
comunque, una tendenza in aumento alla colonizzazione anche culturale.
In Toscana è molto importante il lavoro completato nel marzo 2014 della Prima Commissione - Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio - del Consiglio Regionale della Toscana, riguardante l'indagine conoscitiva su: "Analisi di fenomeni di criminalità organizzata in Toscana".
Tale report ne trae la giusta ispirazione prendendone spunto nei suoi punti essenziali.
Questo report non è un romanzo noir, un hard boiled, ma è semplicemente la raccolta di operazioni di polizia e magistratura che, volente o nolente, hanno interessato la provincia di Massa Carrara.
Evitiamo quindi di concentrarci su numeri e percentuali statistiche, sui reati predatori denunciati, o su concetti filosofici rispetto alla dissonanza tra l'insicurezza percepita e ciò che effettivamente avviene. E' evidente che tali sensazioni, frequentemente, sono alterate e condizionate da enfatizzazioni mediatiche.
Vogliamo volgere, invece, la nostra attenzione su un fenomeno, la mafia, di cui si parla poco.
Anche a causa di questo motivo, nelle città del centro e del nord Italia, purtroppo, la presenza della criminalità organizzata non è percepita dai più.
Questo atteggiamento, la sottovalutazione del problema, determina danni a volte gravissimi. Si pensi, come già detto, ai Comuni del nord commissariati per mafia.
La presenza del crimine organizzato nei nostri territori non è un'ipotesi fantascientifica della Fondazione Caponnetto, ma è dimostrata dalle numerosissime indagini delle forze di polizia, dai provvedimenti di sequestro e arresto, nella maggior parte dei casi emessi dall'autorità giudiziaria delle regioni del Sud Italia.
Dobbiamo concentrarci, quindi, su un aspetto fondamentale, la “Consapevolezza”.
Molti, non solo i cittadini ma anche amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni, considerano la mafia un fenomeno circoscritto nelle regioni di origine.
Riecheggia ancora quella frase "la mafia non esiste" che in molti proferivano, tanti anni fa, nelle città del sud e, ora, altri ripetono in territori diversi del nostro Paese.
La piena conoscenza di tale fenomeno è un fattore indubbiamente determinante per poter mettere in campo strumenti di contrasto efficaci. E' evidente, quindi, che con la consapevolezza si aumenta considerevolmente il livello di prevenzione.
Proprio per questo motivo, l'impegno da parte di tutte le componenti della nostra società è fondamentale. Bisogna agire in maniera compatta e solo in questo modo potremo tentare di debellare questo cancro.
Di conseguenza, occorre tener presente che anche la provincia di Massa Carrara non è immune da queste pervasive presenze.
LUOGHI COMUNI
La mafia ed i luoghi comuni. Vediamo quali sono.
1) la mafia non esiste. Oramai è stato appurato il contrario. Ma fino al maxiprocesso del 1986 di Caponnetto era il più diffuso.
2) la mafia se esiste è puramente un fenomeno criminale. Persiste ancora e favorisce la sottovalutazione del problema.
Se fosse un puro e semplice fenomeno criminale sarebbe stata già debellata da tempo.
Se fosse un puro e semplice fenomeno criminale sarebbe stata già debellata da tempo.
3) si ammazzano tra di loro a noi non interessa. Errato. Quando c'è una guerra di mafia chi rimane vivo rafforza il proprio gruppo ed aumentano i problemi.
4) di mafia non bisogna parlarne perché si rovina la reputazione di un territorio. Errore gravissimo che tuttora persiste in quasi tutto il nord ed in parte del centro e del sud. Non parlare della mafia significa aiutare la sua espansione.
5) teoria dell'isola felice. Non esistono luoghi nel nostro paese ed in Europa ove la mafia in qualche sua forma non sia presente. Questo errore di valutazione ad oggi persiste specialmente nel centro nord.
6) la mafia nasce dalla povertà.
Al contrario la mafia nasce nei territori potenzialmente ricchi e li rende poveri.
In Sicilia Cosa Nostra ha iniziato nella conca d'oro con il traffico di limoni.
7) teoria della totale sconfitta dopo gli ultimi arresti. Errore strategico già commesso nel 1996. Mai vendere prima della sua morte la pelle dell'orso.
8) la mafia una volta era buona. Falso non lo è mai stata.
9) di mafia straniera non bisogna parlarne perché si rischia il razzismo. Errore grave perchè parlarne significa aiutare gli stranieri onesti.
10) non si fanno passi avanti. Falso.
In Italia ne sono stati fatti molti. Non bastano però in quanto bisogna agire sul piano internazionale. In Europa sono messi peggio.
11) ci prendiamo solo i soldi del riciclo dei mafiosi.
Tanto i mafiosi non arrivano. Falso. I mafiosi dopo arrivano.
12) la mafia è invincibile. Non è vero. I danni che ha subito sono notevoli.
13) la mafia dà lavoro. Falso. Se fosse vero Reggio Calabria, Palermo e Napoli non avrebbero disoccupati, anche se in determinate situazioni l'unico lavoro possibile è quello offerto dai mafiosi dopo la distruzione del territorio.
La mafia è un virus. Un virus mutante. Superare i luoghi comuni è come un vaccino e rappresenta un primo passo per sconfiggerla.
MASSA CARRARA
La provincia di Massa Carrara a causa della sua posizione geografica e per il tipo di economia, risulta molto appetibile per le organizzazioni criminali.
Subisce, soprattutto l’influenza delle cosche del ponente ligure ma anche degli interessi di altri gruppi provenienti dal sud, in arrivo su un territorio considerato accogliente.
Subisce, soprattutto l’influenza delle cosche del ponente ligure ma anche degli interessi di altri gruppi provenienti dal sud, in arrivo su un territorio considerato accogliente.
Le presenze della criminalità organizzata sono state segnalate anche nella relazione del 2001 della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia: “… ‘ndrangheta … a Massa operano personaggi vicini alla famiglia Romeo, originaria della provincia di Reggio Calabria”.
Dalla ricerca su La criminalità organizzata in Toscana di Enzo Ciconte, si rileva la presenza in provincia dei clan della camorra Contini e Di Donna e della ‘ndrina dei Lamonte, originaria di Melito Porto di Salvo (RC).
Nella provincia sussistono importanti problematiche connesse allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla prostituzione diffusa con numerose minorenni rumene.
Da non trascurare i molteplici incendi dolosi, tra cui quello del club Regina di Cuori o quello ancor più recente al cantiere navale nel capannone dello Lb Yacht.
Non bisogna poi dimenticare il marmo e tutto ciò che ruota attorno ad esso, dal lavoro nero nelle cave, al trasporto, agli appalti della “Strada dei marmi”. In proposito occorre far notare la presenza di numerose imprese provenienti da zone dell’Italia assoggettate alla criminalità organizzata,per cui i controlli devono essere continui senza ovviamente fare alcuna generalizzazione.
Le problematiche connesse alle infiltrazioni negli appalti pubblici sono stati confermati, anche recentemente, dal Prefetto di Firenze.
Nella provincia di Massa Carrara vi è poi stata un’indagine interessante che riguarda l’esecuzione dei lavori del secondo lotto della Strada dei Marmi, a dimostrazione dell’interesse della criminalità organizzata calabrese nei confronti degli appalti grandi lavori pubblici. Anche in questo caso, ripeto, non si tratta di ‘ndrine autoctone, ma di mere aggregazioni.
La crisi economica porta anche all’aggravamento del fenomeno dell’usura e ultimamente una persona dedita a tale pratica, originaria di Carrara e residente a Viareggio, ha subito un sequestro di beni pari a 6 milioni di euro, da parte della DIA di Genova.
Il territorio si presta al gioco d’azzardo e gli interessi di cosa nostra non mancano come si evince dalla maxi operazione contro il re delle slot machine di Caltanissetta con una società sequestrata anche a Massa Carrara.
Da tener presente anche l’allarme della DIA di Napoli, lanciato lo scorso anno, sulla presenza dei casalesi a Massa Carrara.
Da tener presente anche l’allarme della DIA di Napoli, lanciato lo scorso anno, sulla presenza dei casalesi a Massa Carrara.
Oltre quelli già evidenziati nei paragrafi precedenti (25 mafiosi in soggiorno obbligato in provincia di Massa Carrara nel periodo 1961-1973 e 15 beni confiscati) ci sono altri numeri che indicano la rilevanza della presenza criminale in questa zona della Toscana: oltre operazioni di polizia o fatti gravi, anche omicidi, che si sono verificati dal 1989 ad oggi e, soprattutto, 17 gruppi criminali mafiosi (7 clan della camorra - per i casalesi sono presenti le famiglie Bidognetti, Russo, Schiavone, e Iovine-, 2 della criminalità organizzata siciliana, 7 della ‘ndrangheta e la sacra corona unita) che sono stati coinvolti in fatti accaduti nella provincia di Massa Carrara.
Di seguito sono elencati alcuni episodi di maggior rilievo:
1. Ottobre 1989, si spara a Marina di Massa dove Paolo Bacci, personaggio di spicco del clan di Musumeci e trafficante di cocaina in Versilia, viene freddato con cinque colpi di pistola calibro 38, all’ uscita del night Number One.
2. Aprile 2004, arrestate 29 persone accusate di appartenere alla sacra corona unita e di essere responsabili di 17 omicidi. Gli arresti sono stati eseguiti a Brindisi e nelle province di Torino, Massa Carrara, Ascoli Piceno e Messina.
3. Aprile/maggio 2008, operazione Intercity, eseguita dalla Polizia di Stato di Lucca nei confronti di narcotrafficanti
di armi e stupefacenti. Le persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi apparterrebbero alle cosche Zavettieri e Pangallo-Maesano-Favasuli che hanno la loro zona d’influenza nei territori di Roccaforte del Greco e Roghudi. Uno di questi arresti è stato eseguito a Massa Carrara.
4. Febbraio 2010, eseguita dalla Guardia di Finanza di Firenze nei confronti di narcotrafficanti albanesi.
4. Febbraio 2010, eseguita dalla Guardia di Finanza di Firenze nei confronti di narcotrafficanti albanesi.
5. Aprile 2011, operazione Mille e una notte, i Carabinieri di La Spezia hanno eseguito 47 ordinanze di custodia cautelare nelle provincie de La Spezia, Genova, Milano, Massa Carrara e Pisa. Nel corso dell’indagine sono state sequestrate alcune partite di cocaina ed eroina per complessivi 15 chilogrammi. Il sodalizio era gestito da un gruppo criminale composto da tunisini, albanesi e italiani ed operava nel centro della città della Spezia e di Sarzana (La Spezia) con estensione sul capoluogo ligure, in Lombardia e Toscana.
6. Giugno 2011, operazione dei Carabinieri di La Spezia e la Guardia di Finanza di Firenze nei confronti di un’organizzazione criminale dedita alle truffe. Fatto già inserito nel report di Livorno.
7. Luglio 2011, la Squadra Mobile di Massa ha arrestato 9 persone per sfruttamento della prostituzione minorile, minacce lesioni e associazione per delinquere. Il gruppo criminale era composto da cittadini romeni ed operava nella provincia di Massa Carrara. Tra le prostitute che facevano parte vi erano anche numerose minorenni.
8. Agosto 2011, operazione Galaxy operazione delle Fiamme Gialle di Malpensa nei confronti di narcotrafficanti.
9. Agosto 2011, operazione Codino, il Commissariato di Carrara ha disarticolato un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanza stupefacente – nello specifico cocaina di ottima qualità – ed operante nella fascia costiera del territorio apuano. Sono state arrestate 6 persone. La consorteria criminale giungeva a realizzare un “giro d’affari” giornaliero di oltre 5000 euro.
10. Settembre 2011, i Carabinieri di Massa hanno arrestato tre nomadi sinti di origine piemontese, ma radicati da anni in provincia di Massa Carrara, responsabili di numerosi furti avvenuti questa estate all’interno di lussuose ville in tutta la Toscana.
11. Dicembre 2011, la Direzione Investigativa Antimafia di Genova, in collaborazione con il Centro Operativo DIA di Firenze, ha sequestrato beni per sei milioni di euro a un settantenne originario di Massa Carrara.
12. Dicembre 2011, i finanzieri del GICO di Caltanissetta e lo SCICO di Roma, hanno dato esecuzione a un decreto d’urgenza emesso dal Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale nisseno su proposta della locale DDA nei confronti di un noto imprenditore - ritenuto vicino a cosa nostra - dei suoi familiari e collaboratori. Il provvedimento riguarda un totale di 15 società e decine di punti operativi, attivi nelle città di Roma, Catania, Messina, Napoli, Modena e Massa, tutte operanti nel settore dei giochi mediante il noleggio di slot machine, la gestione di sale da gioco, l’affidamento di lotterie e la raccolta di scommesse anche a distanza. Dietro alcune di queste agenzie, formalmente qualificate come associazioni, si celavano vere e proprie bische clandestine dove era possibile giocare illegalmente anche elevate somme di denaro. Sono stati sottoposti a sequestro conti correnti, disponibilità finanziarie e numerosi beni mobili ed immobili tra i quali due ville con piscina del valore di 4 milioni di euro, numerose autovetture tra cui una Ferrari F335 e oltre 40 conti correnti e/o disponibilità finanziarie riconducibili al proposto direttamente o indirettamente tramite interposte persone. L’intero patrimonio appreso è quantificabile in un valore di circa 40 milioni di euro. L’imprenditore molto noto alle cronache giudiziarie nazionali poiché coinvolto già in numerose inchieste.
13. Dicembre 2011, operazione Giuda Iscariota, la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di p.g. quattro persone coinvolte a vario titolo nel furto e nella ricettazione di due frantoi per lavori stradali, del valore complessivo di 430.000 euro. Il sodalizio criminale disarticolato era composto da due pugliesi, un campano e un persona di Carrara. Una quinta persona, la mente del sodalizio criminoso, un campano di Polla, era già stata tratta in arresto precedentemente. Quest’ultimo sarebbe un malavitoso di grosso spessore criminale; come dimostrano i suoi numerosi pregiudizi di polizia ed i precedenti penali. I reati contestati sono furto, ricettazione e riciclaggio di mezzi d’opera di ingente valore. Oltre ai predetti mezzi, uno dei quali recuperato al Brennero, nel corso dell’operazione è stato sequestrato un autoarticolato per trasporti eccezionali.
14. Dicembre 2011, la DIA di Napoli avrebbe chiesto di stare attenti sia a Massa sia a Marina di Massa su presunti interessi dei casalesi nel settore appalti, attività imprenditoriali e investimenti.
15. Gennaio 2012, nell’ambito di un’operazione della DDA di Catanzaro è stato arrestato un presunto ‘ndranghetista in provincia di Massa Carrara.
16. Gennaio 2012, operazione Light in the woods eseguita dai nei confronti di persone ritenute contigue alla locale di ‘ndrangheta denominata Ariola, della provincia di Vibo Valentia.
17. Gennaio 2012, è stato arrestato un elemento di spicco della criminalità organizzata campana facente capo a sodalizi camorristici contrapposti in una serie di faide per il controllo del territorio e la gestione degli affari illeciti, operanti nelle zone della provincia di Napoli. Il boss era ricercato perché deve scontare una pena di dieci anni di carcere per concorso in omicidio aggravato e associazione di tipo mafioso. L’uomo è stato trovato dalla Squadra Mobile nel centro di Massa. Il ricercato si era stabilito da tempo nella provincia di Massa Carrara senza però mai tenere comportamenti che avrebbero potuto attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.
18. Marzo 2012, operazione Mille e una notte 2, i Carabinieri del Comando Provinciale della Spezia hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Diverse perquisizioni sono state effettuate nelle province della Spezia, Genova, Massa Carrara, Matera e Trapani. Nel complesso sono stati arrestati 90 trafficanti, appartenenti a 5 gruppi diversi, e sequestrate alcune partite di cocaina ed eroina per complessivi 16 chili. L’ultimo sodalizio sgominato era gestito da un gruppo criminale composto da italiani e tunisini che vendevano nella provincia di La Spezia lo stupefacente acquistato a Livorno, Pisa, Massa e nel nord Italia.
19. Giugno 2012, un incendio doloso ha distrutto ieri notte un circolo adibito a discoteca ad Albiano Magra, frazione del Comune di Aulla, dove si svolgevano serate di danza latino americana. Le fiamme sono divampate poco dopo mezzanotte nel locale “Mundo latino” che è in gestione ad alcuni ecuadoregni.
Luglio 2012, è stato arrestato all’aeroporto di Pisa l’ultimo complice di una associazione per delinquere che spacciava stupefacente proveniente dalla Spagna in tutto il nord Italia. L’uomo di Torre del Lago, era latitante dal 3 dicembre 2012, giorno dell’arresto da parte della Squadra Mobile di Massa dei suoi 7 compagni, tra carraresi e lombardi. Una banda che comprava cocaina purissima dalla Spagna e la smerciava nel milanese, in Emilia Romana e in tutta la Toscana, con il quartier generale a Massa Carrara.
20. Agosto 2012, arrestato esponente clan Saetta con interessi anche sulla riviera Apuana.
21. Ottobre 2012, è stato confiscato un bene ad Aulla.
22. Gennaio 2013, operazione Caucedo, il Tribunale di La Spezia ha condannato cinque persone per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. I narcotrafficanti furono arrestati nel mese di agosto dello scorso anno, nell’ambito dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane. Nel corso dell’operazione di polizia fu sequestrata una tonnellata di cocaina, un record a livello europeo, per un valore di 300 milioni di euro. La sostanza stupefacente era nascosta in un container, proveniente da Santo Domingo, sbarcato alla Spezia e portata in un capannone di Pallerone piccolo centro, frazione di Aulla, in Lunigiana. Quattro trafficanti furono fermati ad Aulla, mentre abbattevano la paratia dietro la quale era nascosta la cocaina, mentre il quinto, fu intercettato su un volo per Praga in partenza dall’aeroporto di Orio al Serio. Nell’operazione sono state sequestrate anche nove auto con doppi fondi occulti, quasi tutti azionabili con telecomandi. In una delle vetture erano nascosti 10 chili e mezzo di hascisc.
23. Febbraio 2013, le Squadre Mobili di Caserta e Firenze, coordinate dal Servizio Centrale Operativo, hanno arrestato 23 persone appartenenti alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo, affiliate al clan dei casalesi. I reati contestati sono associazione di tipo mafioso, estorsioni, e reati connessi alle armi. (operazione Angelica)
24. Ottobre 2013, viene resa pubblica la Audizione di Carmine Schiavone del 1997:
<Schiavone: "...Consegno innanzitutto alla Commissione la copia di alcuni documenti, i cui originali sono già a disposizione della DNA, riguardanti, tra l'altro, le amministrazioni provinciali di Massa Carrara e di Santa Croce sull'Arno e la regione Campania; nella stessa documentazione figura l'elenco delle società e dei camion che trasportavano i rifiuti...."
25. Febbraio 2014, la Polizia Forestale scopre un traffico di rifiuti che riguarda alcune province tra cui Massa Carrara. 11 indagati.
26. Marzo 2014, un pentito di 'ndrangheta tira fuori i suoi rapporti con l'avanguardia nazionale di Massa Carrara negli anni '70.
27. Aprile 2014, la Polizia stradale smantella un'organizazione dedita a colpire gli autotrasportatori che operava a Torino, La Spezia e Massa Carrara.
28. Luglio 2014, la Polizia esegue 7 arresti a Massa e dintorni per gli scontri tra bande avvenuti nel corso del 2013 che avevano portato a due giovani uccisi.
29. Dicembre 2014, i Carabinieri dei NOE di Firenze arrestano a Carrara 4 imprenditori per traffico di rifiuti. Altre persone risultano indagate. Sequestrati beni per 2 milioni di euro.
30. Dicembre 2014, la DIA di Genova arresta noto imprenditore Romeo residente ad Arcola specializzato nei trasporti a Sarzana e Massa Carrara.
31. Gennaio 2015, a Massa viene arrestato Alfonso Diletto un esponente della 'ndrangheta dei Grande Aracri presente sul territorio da un anno e mezzo. Il tutto è avvenuto all'interno dell'operazione Aemilia.
32. Marzo 2015, il Procuratore Capo Giubilaro di Massa Carrara parla delle infiltrazioni mafiose nel territorio e della necessità di seguire i soldi.
33. Aprile 2015, un narcotrafficante collegato al clan calabrese degli Alvaro si costituisce a Massa. Gli inquirenti ritengono che abbia dei fiancheggiatori in città o in Lunigiana.
34. Giugno 2015, la DIA continua in tutta Italia l'operazione iniziata nel Dicembre 2014 arrivando a sequestrare beni per 11 milioni di cui al seguente:
"COMUNICATO STAMPA L’odierna attività trae spunto da indagini relative a personaggi contigui alla criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista facenti capo a ROMEO Domenico, tratto in arresto dal Centro Operativo DIA, nel novembre 2014 e sottoposto a misura di prevenzione personale e patrimoniale, emessa dal Tribunale di La Spezia. Dalle prime ore della mattinata odierna è in atto una vasta operazione condotta dagli uomini della DIA di Genova, coadiuvati da personale delle Forze di polizia territoriali, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Piacenza, che ha portato all’arresto di PIRAS Roberto, TRUSENDI Riccardo e BALDAR Gabrielle, nonché alla misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico di una quarta persona, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di falso, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza delittuosa e trasferimento illecito di valori, attraverso l’alienazione, anche all’estero, dei patrimoni aziendali di società dichiarate fallite, tutte riconducibili al TRUSENDI, in modo da ostacolarne l’accertamento della provenienza delittuosa. Da ultimo, il gruppo criminale stava per realizzare un importante investimento - che inizialmente superava 40 milioni di euro - in Sardegna, con primarie aziende nazionali, nel settore della fornitura e distribuzione di gas, il cui contratto avrebbe dovuto essere stipulato a breve. Il sodalizio criminale, nel tempo, si è altresì avvalso del determinante apporto di importanti professionisti italiani e stranieri che attraverso le società loro facenti capo, facilitavano il deposito di milioni di euro su conti correnti bancari accesi presso istituiti monegaschi e francesi. In tale ambito operativo il personale dell’Articolazione ligure della DIA, con l’ausilio dei Centri Operativi di Milano, Torino e Firenze ha effettuato numerose perquisizioni in varie regioni del nord Italia, sia domiciliari che presso la sede di società dei soggetti indagati, dando contestualmente esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di molteplici quote societarie, beni mobili e immobili, rapporti bancari/assicurativi, titoli di credito, capitali sociali e partecipazioni societarie, tutti direttamente o indirettamente riconducibili alla disponibilità dei prefati, costituenti lo strumento delle condotte fraudolente e dell’impiego e alienazione dei beni illecitamente sottratti, il cui valore complessivo ammonta a circa 11 milioni di euro. Genova, 11 giugno 2015"
35. Luglio 2015, la DIA di Genova arresta tre persone e sequestra beni per 20 milioni di euro ad imprenditore di Massa Carrara, di cui al seguente:
"COMUNICATO STAMPA DIA DI GENOVA: ARRESTI - E SEQUESTRO DI BENI PER CIRCA VENTI MILIONI DI EURO NELLA DISPONIBILITA’ DI UN IMPRENDITORE DI MASSA CARRARA. Nelle prime ore del mattino, al termine di prolungate indagini coordinate dalla Procura della repubblica di La Spezia, la Direzione Investigativa Antimafia di Genova ha eseguito tre provvedimenti restrittivi personali nei confronti di altrettanti soggetti, già arrestati in data 11.06.2015 da personale della DIA per aver reimpiegato -in concorso tra loro- beni e titoli bancari provenienti da bancarotta fraudolenta e documentale. Con i provvedimenti odierni i tre pregiudicati sono accusati, a vario titolo, di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza delittuosa e falso. Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di quote societarie, conti correnti bancari e altri beni illecitamente acquisiti che si trovavano nella disponibilità di uno dei tre arrestati -imprenditore di Massa Carrara- per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro . Genova, 13 luglio 2015
36. Luglio 2015, la GDF con l'operazione Mexcal smantella un traffico di droga dalla Colombia gestito dalla mala del Brenta e passante in varie città tra cui Massa.
37. Agosto 2015, dallo svolgimento di un processo è emerso che la 'ndrangheta ha avuto dei latitanti a dimorare in hotel della Lunigiana.
38. Ottobre 2015, il Procuratore Nazionale Antimafia Roberti parla del rischio riciclaggio a Massa Carrara. (lanazione.it/massa-carrara/allarme-dda-i-casalesi-infiltrati-negli-affari-1.1419829)
Conclusioni
Il quadro che esce dal report non va in alcun modo sottovalutato, cosa che a volte purtroppo avviene nel territorio di Massa Carrara.
Si deve inoltre considerare che l'elenco delle operazioni fatte è un elenco parziale raccolto negli anni.
Tale elenco tra l'altro permette di avere il quadro completo della situazione.
Situazione, si badi bene, grave. Il tutto va inserito tra l'altro in un contesto riguardante le numerose problematiche inerenti i lavori relativi alle continue alluvioni di cui al comunicato del novembre 2014:
“La Fondazione "Antonino Caponnetto" nell'esprimere vicinanza alla cittadinanza tutta di Carrara a seguito dell'evento alluvionale che l'ha pesantemente colpita, ritiene opportuno aprire un'attenta riflessione su come un territorio sia stato trattato negli anni. Non è tollerabile che in Toscana si assista ad un degrado di tal tipo assimilabile in modo marcato alle cosiddette terre di mafia. E' necessario indagare a fondo in un territorio in cui molti non vogliono sentire parlare di mafia. In un territorio a rischio di auto omertà” .
Allarme che la Fondazione Caponnetto aveva già lanciato nel 2011 come si evince già dal seguente articolo:
In questi anni inoltre non vanno dimenticati gli interventi sul territori sulla questione inerenti le cave tra cui quello di Lattanzi della CNA nel 2012 di cui al seguente link:
Meritano attenzione costante le problematiche inerenti le cave di marmo e quelle relative al porto. Il rischio di infiltrazioni criminali, mafiose e narcos è alto in entrambi i casi. Le amministrazioni devono vigilare con la massima attenzione.
A Massa Carrara purtroppo persiste la difficoltà a parlare della mafia e dei suoi interessi. Questa difficoltà lo rende un territorio appetibile per i gruppi criminali.
Il contesto presentato nel report nel suo insieme assegna al territorio di Massa Carrara i seguenti indici:
colonizzazione RISCHIO ALTO
presenza economica mafiosa RISCHIO ALTO
FONTI RAPPORTO
Rapporti ufficiali della DIA e della DNA.
Operazioni forze di polizia.
Notizie uscite sulla stampa e sui media web.
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