Il nostro modo di ricordare Vigna a 12 anni dalla scomparsa è ripubblicare il report del 2011-2012 dello sportello legalità da lui diretto e voluto dall'assessora provincialedi Prato Loredana Ferrara.
Le analisi sono ancora attuali. L'unica operazione che non ha dato i frutti sperati e che si è risolta in un nulla di fatto da un punto di vista processuale è l'operazione money 2 money.
PER UNA PRATO SICURA SENZA MAFIA
SPORTELLO DELLA LEGALITA' RELAZIONE 2011/2012 PER UNA PRATO SICURA SENZA MAFIE PROLOGO SPORTELLO LEGALITA' CRISI ECONOMICA ED USURA
Direzione Pier Luigi Vigna
Coordinatore Salvatore Calleri
CRIMINALITA' MAFIOSA ITALIANA
Cosa Nostra
'ndrangheta
Camorra
Settori merceologici delle mafie italiane
CRIMINALITA' MAFIOSA E/O ORGANIZZATA STRANIERA
Criminalità organizzata cinese
Criminalità africana
Altre forme criminali straniere
Settori merceologici delle criminalità straniere
CONSIDERAZIONI SULLA CRIMINALITA' DIFFUSA DI STRADA
CONCLUSIONI
PROLOGO
La realtà economica di Prato è oramai in crisi da diversi anni. Il settore del tessile non ha saputo cogliere le sfide provenienti dall'est e giorno dopo giorno un insieme di piccoli e medi imprenditori ha dovuto chiudere la propria attività. Con la produzione in crisi alcuni si sono reinventati immobiliaristi dando in affitto e poi in vendita i propri precedenti luoghi di lavoro. Da un punto di vista economico quindi il tessuto sociale ha subito per l'indotto locale una trasformazione radicale passando dalla produzione alla speculazione. La crisi del tessile è diventata più in generale una crisi sistemica che ha contagiato l'intera economia locale. Prato ha quindi perso la propria capacità di produrre reddito da lavoro rispetto al recente passato. La realtà pratese inoltre dimostra, come del resto altre realtà, una notevole propensione al consumo di droghe.
SPORTELLO LEGALITA'
Lo sportello della legalità ha analizzato il contesto esistente sul territorio pratese effettuando l'analisi basata sui fatti che quotidianamente avvengono e su quanto pubblicato nelle relazioni ufficiali della Dia e della Dna.
CRISI ECONOMICA ED USURA
La crisi economica internazionale unita alle difficili problematiche locali ha favorito lo sviluppo dell'usura sul territorio pratese. Negli ultimi anni vi sono state numerose inchieste che hanno portato anche a degli arresti ed a dei procedimenti in corso. Il tasso di omertà riscontrato sul territorio si è dimostrato abbastanza alto. Nello specifico si segnalano i seguenti episodi: Operazione del giugno 2009. Il clan Terracciano della camorra proveniente da Napoli ha subito il sequestro di beni per 20 milioni di euro con indagini a tutto campo. Operazione del maggio 2010. Il clan Mazzarella della camorra ha subito il sequestro di beni per 10 milioni di euro ed era dedito ad usura ed estorsioni. Operazione del dicembre 2010. I CC di Prato hanno arrestato 14 cittadini cinesi per usura ed estorsioni. Operazione del febbraio 2011. Usura tradizionale scoperta dalla GDF che ha portato al sequestro di beni per 14 milioni di euro. 15 i piccoli imprenditori e/o i professionisti coinvolti. Operazione del dicembre 2011. 7 arresti 31 indagati. 9 milioni di euro sequestrati. Colpiti i clan Russo, Ligato e Bardellino. Queste operazioni rappresentano solamente la punta di un iceberg. La situazione a Prato è ben più grave e l'usura rappresenta un problema ancora ben lontano da una qualsiasi forma di soluzione. Il mondo del volontariato che gestisce gli sportelli antiusura da solo e con gli attuali limiti di intervento imposti dalla legge nulla può a fronte di tale situazione. Occorre una modifica normativa che allarghi le maglie per chi, in difficoltà economica, si trova davanti solo gli usurai.
CRIMINALITA' MAFIOSA ITALIANA
Nella provincia di Prato storicamente sono presenti i tre gruppi criminali organizzati di tipo mafioso italiani.
Cosa Nostra
Cosa Nostra è presente a Prato da diversi anni ed è arrivata seguendo i normali flussi migratori. Il tessuto economico di Prato tra l'altro si prestava ad una presenza mafiosa organizzata di tal tipo. Recentemente il passaggio di esponenti di Cosa Nostra è stato evidenziato dall'operazione “mixer cento passi” dei ROS che nel 2009 ha colpito la cosca di Badalamenti Junior . Nel giugno 2011 è stata trovata la presenza di esponenti di Cosa Nostra a Camaiore, Viareggio, Prato, Empoli e Sinalunga. Attualmente sebbene si parli poco di Cosa Nostra occorre prestare la massima attenzione in quanto tale forma mafiosa preferisce rimanere sottotraccia.
'ndrangheta
La 'ndrangheta è in questo momento un'organizzazione ben presente in Toscana e nel centro Italia e Prato non rappresenta in ciò un'eccezione. E' stata segnalata la presenza nella gestione dei night di tale forma mafiosa oltre che in altri tradizionali settori. Le operazioni più recenti e maggiormente significative sono quelle che nel 2008 hanno registrato la presenza della potente cosca Farao-Marincola di Cirò Marina. Nel 2010 la zona di Prato è stata lambita anche dalla operazione “nuovo potere” riguardante la cosca Zavettieri. Nel corso del 2011 i CC di Paola hanno sgominato dei narcos calabresi che operavano in varie città italiane tra cui Prato. E' altamente plausibile che il traffico di droga in buona parte sul territorio pratese è controllato da tale forma mafiosa. La 'ndrangheta ha una notevole forza sul territorio pratese e non va sottovalutata in quanto esiste un forte asse tra Prato e Lucca.
Camorra
La camorra è l'organizzazione italiana più visibile sul territorio pratese. I clan presenti sono numerosi ed appartengono a diversi ceppi. Uno dei settori in cui si sono cimentati con successo è quello dell'usura come si può vedere dal paragrafo sopra dedicato. Risulta presente il potente clan Mazzarella (operazione DIA e GICO del 2009). Il clan reinvestiva i soldi provenienti dal denaro sporco. Nel maggio 2010 ci sono state le prime condanne che hanno confermato la loro presenza. Nel caso specifico un milione di euro era stato reinvestito in un aumento di capitale di una ditta pratese. Il clan Terracciano è stato colpito più volte con diverse operazioni a partire dal 2008 con sequestri ed arresti. Recentemente vi è stata l'operazione dei GICO/GDF diretta dal procuratore Quattrocchi che ha portato al sequestro di 44 societa', 31 immobili (21 in Toscana), 31 autoveicoli, 1 yacht di lusso, 17 cavalli, 67 rapporti finanziari, 2 cassette di sicurezza. Per un totale di 41.000.000 di euro. Quest'ultima operazione ha fatto molto scalpore per l'alto insediamento su Prato di tale gruppo. Risultano presenti, come evidenziato dalle operazioni di fine anno 2011 i clan Ligato, Bardellino e Russo con sequestri di beni pari a 9.000.000 di euro e numerosi arresti ed indagati. Esiste persino un clan, il Birra-Iacolina, con interessi a Montemurlo nel traffico di stracci collegati all'omicidio Cozzolino.. In totale risultano censiti dalle inchieste quindi almeno sei clan. A Prato c'è un allarme camorra. Esiste anche in questo caso un asse tra Prato e Lucca. Settori merceologici delle mafie italiane I settori che interessano alle mafie italiane sono: Usura (a volte collegata alle estorsioni). Locali notturni. Traffico di droga. Trasporti. Appalti pubblici e privati. Traffico di stracci. Riciclaggio del denaro sporco. Settore della ristorazione. Alberghi ed agriturismi. Contraffazione. Slot machines Scommesse sportive. La forte crisi economica aumenta il tenore di tali attività criminali.
CRIMINALITA' MAFIOSA E/O ORGANIZZATA STRANIERA
Criminalità organizzata cinese
In tutti i rapporti che vengono stilati dalla DIA, dalla DNA e da altri enti, la presenza della mafia, o a seconda delle interpretazioni, della criminalità organizzata cinese è un dato oramai accertato. Tali forme sono più o meno classificabili in tre tipologie: Le organizzazioni assimilabili alle triadi. Le organizzazioni assimilabili alle gang giovanili. La nuova mafia economica dei colletti bianchi. Nel primo caso si tratta di criminali provenienti dalle zone in cui il modello è quello della triade che opera nella terra d'origine e che magari ha provveduto a gestire gli immigrati clandestini. La loro presenza è oramai accertata anche con una sentenza passata in giudicato che ha riconosciuto il vincolo mafioso e che è stata ben descritta nel libro di Sara Pezzuolo e Giovanni Manfrellotti “Mafia cinese o made in China?”. (Operazione Cian Liu). Queste organizzazioni tendono alla segretezza e quindi sono molto raffinate nelle azioni. Si occupano di traffici internazionali di vario tipo, contraffazione e riciclaggio. Tengono rapporti con la camorra. In questo momento inoltre vanno seguiti con attenzione i fenomeni criminosi relativi alle gang cinesi che in base ai rapporti della DNA e della DIA sono entrate in forma stabile ad occuparsi del traffico locale di droga. I giovani cinesi sono dei discreti consumatori di droghe tra cui hashish, cocaina, ecstasy, eroina e la tradizionale ketamina. Sono responsabili anche di omicidi ma non hanno raggiunto il livello di raffinatezza degli altri. Spesso sono cinesi in Italia da tre generazioni. La terza tipologia è la più raffinata e spesso è assimilabile alla prima con una maggiore presenza di colletti bianchi. Tipico esempio è stata l'operazione di un paio di anni fa denominata 'Money2Money' che ci ha mostrato un vero e proprio sistema criminale complesso con intrecci con i liberi professionisti italiani ma soprattutto cinesi e con fatturati in miliardi di euro con attitudine ad un riciclaggio di altissimo livello. Le prime due tipologie hanno una propensione naturale anche alla gestione della prostituzione ed all'usura. Il metodo usato dalle organizzazioni cinesi per incutere paura è spesso quella della rapina. L'asse cinese va da Napoli a Prato proseguendo per Reggio Emilia fino a Milano.
Criminalità africana
A Prato iniziano ad essere effettuati sequestri di droga a carico dei Nigeriani. Permane la presenza dei maghrebini nello spaccio al dettaglio in accordo con altri gruppi stranieri ed italiani. Una parte della criminalità maghrebina si sta specializzando nelle rapine ai danni dei cinesi che vengono considerati come dei veri e propri bancomat ambulanti.
Criminalità albanese
La malavita albanese è presente come in altre parti d'Italia a gestire i traffici a cui solitamente si dedica: droga e prostituzione. Ogni tanto ci scappa il morto come nel novembre scorso. Gli albanesi interagiscono con marocchini ed italiani.
Altre forme criminali straniere
Si segnala il caso di una banda internazionale georgiana che operava nel triestino con dei riferimenti a Prato ed Empoli. Vi sono tracce anche di criminalità rumena. Occorre verificare la presenza di mafia russa. Settori merceologici delle criminalità straniere I settori che interessano alle criminalità straniere sono: Spaccio di droga. Rapine organizzate. Sfruttamento prostituzione. Contraffazione. Riciclaggio del denaro sporco. Bische clandestine. Sfruttamento manodopera. Estorsioni. Tratta esseri umani.
CONSIDERAZIONI SULLA CRIMINALITA' DIFFUSA DI STRADA
Prato non è complessivamente da considerarsi una città altamente pericolosa rispetto ad altre realtà italiane, ma l'aumento di reati predatori ed il numero di omicidi non basso in assoluto, anche se per il momento circoscritto alle comunità di stranieri, desta preoccupazione tra i cittadini ma anche tra le forze dell'ordine che, infatti a partire dalla Questura, non sottovalutano la questione. Bisogna però prestare molta attenzione in quanto la criminalità diffusa favorisce un “humus” che porta al rafforzamento delle forme criminali di tipo mafioso od organizzato. Si registra quindi, specie nel capoluogo, una crescente tensione dovuta anche alla paura ed alla insicurezza legata ai fatti criminosi predatori.
CONCLUSIONI
La Provincia di Prato è una provincia che, da un punto di vista sociale e commerciale, è attualmente investita al massimo dalla crisi economica mondiale che tocca in primis il nostro Paese. La mancanza di liquidità per i cosiddetti cittadini normali, che faticano a portare avanti le proprie imprese, unita ad un sistema creditizio bloccato, anch'esso in difficoltà ma che chiede troppe garanzie, fa si che il problema usura sia attualmente da considerarsi una priorità se non un'emergenza. Il pudore dei pratesi a parlarne fa il resto. Le stesse problematiche di cui sopra favoriscono la ripulitura del denaro sporco in attività commerciali. In tal senso si registra il nervosismo, molto visibile, dei dipendenti delle strutture sottoposte a sequestro preventivo preoccupati per il posto di lavoro che, se da un lato appare perfettamente giustificabile, dall'altro apre una riflessione sulla possibile strumentalizzazione di siffatti comportamenti che fino ad oggi si erano visti solo nelle zone ad alta densità mafiosa. Occorre stare attenti agli eventuali cambiamenti culturali in corso. All'interno di tale quadro abbastanza complesso non si può non rilevare che l'alta propensione al consumo di droga in modo trasversale alle varie comunità unita ad una discreta attitudine al consumare sesso a pagamento aiuta le mafie e le organizzazioni criminali affini rappresentando una vera e propria manna dal cielo per gli incassi di tali sodalizi. Nel complesso troviamo censiti: 2 clan siciliani. 3 clan calabresi. 6 clan campani. 3 tipologie criminali cinesi. La situazione non va quindi sottovalutata in alcun modo anche perché siamo ancora in tempo per intervenire con efficacia in quanto il tessuto pratese è potenzialmente sano ed in grado di dotarsi degli anticorpi necessari. In conclusione Prato non è una terra di mafia, la mafia però c'è sia con un indice di presenza alto che con un rischio di colonizzazione medio. La Fondazione Caponnetto ha piena fiducia nella Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ottimamente gestita, nella Prefettura, nella DIA regionale e nella Polizia di Stato, nei Carabinieri, nei ROS, nella GDF e nei GICO di Prato che sono a conoscenza del problema ed operano quotidianamente per porvi rimedio senza trascurarlo.
INDICI PRATO
PRESENZA ECONOMICA MAFIOSA ALTA
RISCHIO COLONIZZAZIONE MEDIO
I suddetti valori sono indicativi e soggetti a variazione rapida. Il rischio colonizzazione non significa che la zona sia ancora stata colonizzata ma rappresenta una prospettiva.
I parametri scelti per la stesura del rapporto e per gli indici finali sono:
analisi rapporti DIA.
analisi rapporti DNA.
analisi rapporti AISI .
analisi documenti non secretati commissione parlamentare antimafia.
esame delle notizie pubblicate dai giornali.
studio operazioni ROS, GICO, DIA, GDF, PDS, CC.
colloqui a margine dei vertici internazionali e nazionali antimafia organizzati dalla Fondazione Caponnetto.
Legenda: DIA – Direzione investigativa antimafia. DNA – Direzione nazionale antimafia. AISI – Agenzia informazioni e sicurezza interna ROS – Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri GICO – Gruppi investigazioni criminalità organizzata della guardia di Finanza GDF – Guardia di finanza PDS – Polizia di stato CC - Carabinieri
Postato 23rd May 2012
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