TOSCANA
Nel semestre in riferimento, il territorio toscano ha confermato come le consorterie criminali italiane (in particolare quelle di origine calabrese e campana ben più radicate e penetranti rispetto a quelle di origine siciliana) e quelle straniere continuino la loro operatività investendoi proventi illeciti nel settore turistico-alberghiero, in quello dello smaltimento di rifiuti, e in generale negli appalti pubblici. Il Prefetto di Firenze Francesca FERRANDINO, nel corso della Conferenza Regionale della Autorità di Pubblica Sicurezza del dicembre 2022 si è così espresso: «Se da una parte possiamo continuare ad affermare che non c’è un radicamento di organizzazioni criminali come invece riscontrato in Emilia, Lombardia e Veneto, possiamo parlare però di una presenza strutturata, stabile e consolidata soprattutto di ’ndrangheta e camorra». Le consorterie criminali, infatti, tendono in maniera sempre più raffinata ad infiltrarsi nel tessuto socio-economico della Regione, utilizzando
non solo imprenditori compiacenti o in difficoltà economiche, ma avvalendosi anche della collaborazione di professionisti e cercando, inoltre, appoggi o agevolazioni da parte di funzionari pubblici infedeli. L’interesse principale delle organizzazioni criminali autoctone è peraltro sempre quello della gestione del traffico di stupefacenti, spesso gestito in collaborazione con la criminalità straniera, utilizzando il porto di Livorno quale “centro” per l’ingresso in Toscana, e più in generale in Italia, della cocaina proveniente da oltreoceano. In particolare, significativo è il rinvenimento, con relativo sequestro di un carico di oltre 200 kg di cocaina, arrivato in Italia all’interno di un container frigo partito un mese prima da uno scalo portuale ecuadoriano, effettuato il 27 luglio 2022 da parte della Guardia di finanza. La criminalità di matrice straniera, oltre al traffico di droga, è dedita anche ai reati estorsivi e predatori, in particolar modo da parte di sodalizi albanesi, romeni, cinesi, magrebini e nordafricani in genere. Le attività di matrice camorristica riscontrate negli ultimi periodi si concentrano prevalentemente nei settori delle estorsioni, sia a carico di soggetti originari della Campania sia della Toscana, della gestione del traffico e smaltimento illecito di rifiuti, in quello del traffico di sostanze stupefacenti fino al riciclaggio di danaro ed al suo reimpiego in attività immobiliari o imprenditoriali, con particolare riferimento al settore turistico-alberghiero.
Firenze
Il capoluogo di Regione nel semestre in corso, è stato al centro di importanti sviluppi investigativi connessi con l’attività criminale di esponenti legati al clan CUOMO di Nocera Inferiore (SA). In particolare, a seguito delle indagini riferite all’operazione “Revenge”, conclusa il 10 settembre 2021 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza di Firenze, che ha portato all’esecuzione di 12 provvedimenti cautelari a carico di soggetti ritenuti affiliati al suddetto clan, il 1° luglio 2022 è stato eseguito un decreto di sequestro di beni, per un valore complessivo di 500 mila euro, riconducibili a un soggetto contiguo ai CUOMO e responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso, riciclaggio e usura. Al riguardo, grazie all’attività investigativa della DIA di Firenze, 4 aziende collegate alla suddetta inchiesta sono state colpite, nel primo semestre 2022, da altrettanti provvedimenti interdittivi antimafia emessi dal Prefetto di Firenze. Il 13 settembre 2022, ad integrazione dell’attività sopra citata, la Polizia di Stato di
Firenze ha eseguito una misura cautelare231, a carico di altri 3 soggetti232 originari anch’essi di
Nocera Inferiore (SA).
Restante territorio
Il 18 ottobre 2022, i Carabinieri e la Guardia di finanza di Lucca in seguito all’operazione “Golden Whale”233 hanno tratto in arresto nel Comune di Viareggio (LU), 14 persone legate agli ambienti camorristici del clan storico MISSO del rione Sanità di Napoli. L’indagine ha permesso di disvelare un centro per il traffico e la distribuzione di droga, avente base in una pizzeria di Viareggio al cui interno venivano confezionate ingenti partite di cocaina e hashish. Lo stupefacente veniva poi distribuito a intermediari che, a loro volta, lo smerciavano in modo capillare ai pusher di strada operanti nella zona ovest della Toscana. Contestualmente, le indagini hanno consentito di evidenziare che gli arrestati avevano tra l’altro utilizzato, come luogo d’incontro per gli affari criminali della camorra nella costa tirrenica, anche uno storico stabilimento balneare di Viareggio. La criminalità di tipo ’ndranghetista continua a dimostrarsi presente e attiva in Toscana con attività criminali legate al traffico di droga, alle estorsioni ed usura nonché al traffico e allo smaltimento illecito di rifiuti. Con riferimento a quest’ultimo settore, il 22 novembre 2022 la DDA di Firenze ha predisposto 2 avvisi di conclusione indagini preliminari, nell’ambito di due procedimenti tra loro collegati, già noti come “Calatruria” e “Keu”234, che hanno consentito di far emergere condotte illecite nei settori degli appalti, del traffico e dello smaltimento dei rifiuti, nonché i legami tra imprenditori ed esponenti della ‘cosca GALLACE di Guardavalle (CZ) e la consorteria GRANDE ARACRI di Cutro (KR). Sono anche emersi collegamenti con imprenditori del settore conciario di Santa Croce sull’Arno (PI). Nello specifico, sono emerse propaggini ’ndranghetiste dedite a generare un illecito regime di monopolio nel trasporto degli inerti dalla zona del Valdarno aretino a quella delle province di Firenze e Pisa, nonché plurimi reati, aggravati anche dal metodo mafioso, volti ad estromettere o assoggettare alle proprie strategie commerciali altri imprenditori locali. In tale ambito, si segnala il provvedimento di confisca235, emesso il 14 dicembre 2022 dal Tribunale di Firenze, che ha interessato beni mobili e immobili, siti nelle province di Firenze, Arezzo, Pisa e Crotone, per oltre 5 milioni di euro a carico di un imprenditore calabrese residente in provincia di Arezzo e operante in Toscana nel settore dei rifiuti, già arrestato nel 2021 nell’ambito della suddetta operazione “Keu”. Per quanto attiene alla presenza della criminalità organizzata di origine siciliana, il 20 settembre 2022 la DIA e i Carabinieri hanno sequestrato beni mobili e immobili per un valore di oltre un 1 milione di euro a carico di 7 persone e 4 società. Le indagini, avviate nel settembre del 2017, riguardavano un imprenditore di origini siciliane, radicato da anni a Viareggio (LU), il quale, mediante un sistema di prestanome, avrebbe “gestito” una holding aziendale occulta, stringendo cointeressenze anche con pregiudicati per reati di mafia dell’area catanese. Per quanto riguarda la criminalità di origine straniera, i sodalizi maggiormente radicati nel territorio toscano si confermano quelli romeni, cinesi e albanesi, oltre a gruppi composti da soggetti di origine magrebina e nigeriana impegnati soprattutto nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti. Come ha dichiarato il Presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro NENCINI, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, il 47,6% dei detenuti all’interno delle carceri toscane sono cittadini stranieri, “dunque quasi uno su due: il gruppo più rappresentato è il Marocco e, a seguire, Tunisia e Albania”. Come precisato dal Presidente della Corte d’Appello, “la componente straniera pertanto nelle carceri toscane è di gran lunga superiore a quella nazionale (più del doppio nel caso di Sollicciano) e in continua crescita, bisogna riflettere sul fatto che la condizione forse degli stranieri in questo paese costituisce quell’humus sul quale si inseriscono le organizzazioni criminali per reclutare manovalanza”. Le organizzazioni criminali albanesi manifestano un’alta pericolosità e una forte incidenza nelle attività illegali, con particolare riferimento al traffico di droga. Sono inoltre ben strutturate e tecnicamente attrezzate, capaci di organizzare le attività delittuose in sottogruppi con compiti specifici e dotate di una grande mobilità nel territorio, unita a solidi contatti con i loro referenti in Italia e all’estero. Esponenti criminali di etnia centro e nordafricana, presenti in quasi tutte le province toscane, sono impegnati prevalentemente nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti, nonché nel favoreggiamento e nello sfruttamento della prostituzione e nella vendita al dettaglio di merce contraffatta. Significativa a questo proposito è l’operazione “Delivery” del 14 settembre 2022 con la quale la Polizia di Stato di Pistoia ha eseguito un provvedimento cautelare a carico di 7 soggetti di nazionalità albanese, italiana e nordafricana indagati, in concorso, per detenzione e traffico di stupefacente. L’operazione ha disarticolato una vasta rete di spaccio di droga, in particolare cocaina, nelle province di Pistoia e di Lucca. Il 15 novembre 2022 la Guardia di finanza di Prato ha tratto in arresto240 10 cittadini di origine albanese, romena e magrebina per traffico di droga e sequestrato 5 kg di cocaina, 110 kg di hashish e 30 kg di marijuana. La criminalità di matrice cinese continua a mantenere un ruolo primario in molte attività economiche, specialmente nel settore tessile e dell’abbigliamento che coinvolge l’hinterland fiorentino, con specifico riferimento alla zona industriale dei Comuni di Sesto Fiorentino (FI), Campi Bisenzio (FI), tutta la provincia di Prato e parte di quella di Pistoia. Al riguardo, il 14 luglio 2022 la Guardia di finanza di Firenze ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 46 imprenditori cinesi e due italiani, attivi nel commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature, ritenuti responsabili di associazione per delinquere, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. È stato inoltre eseguito il sequestro di circa 14,5 milioni di euro. Il 27 ottobre 2022 i Carabinieri di Firenze hanno portato a termine l’operazione “Speed”, in materia di stupefacenti, traendo in arresto 2 cittadini cinesi, ritenuti di far parte, insieme ad altri connazionali, di un’associazione per delinquere dedita al traffico di “metanfetamina cloridrato”. Il 27 luglio 2022 la Guardia di finanza ha sequestrato nell’area portuale di Livorno un carico di oltre 200 kg di cocaina, arrivato in Italia all’interno di un container frigo partito un mese prima da uno scalo portuale ecuadoriano. L’entità di questo e di precedenti sequestri deve far innalzare l’attenzione sulla possibile esistenza di una rete criminale strutturata e dinamica nel territorio toscano che sarebbe in grado in grado di ricevere, trasportare, stoccare e distribuire anche in altre zone del territorio nazionale lo stupefacente che periodicamente arriva nel territorio italiano, con scalo nel porto livornese.
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