Una bella notizia. Un vero orgoglio per tutta la Sicilia e per tutto il nostro Paese. Il Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, è il primo italiano nella storia a vincere il prestigioso premio Alfred Toepfer, che gli sarà consegnato presso il Parco Yura Vaudois in Svizzera il prossimo 21 ottobre.
E’ un riconoscimento di grande valore che viene assegnato annualmente per meriti ed azioni svolte in favore della natura e della conservazione della biodiversità. Il Parco dei Nebrodi è uno dei parchi più grandi d’Europa, ha una delle migliori biodiversità presenti al mondo. Era stato per anni ed anni commissariato e languiva sotto il versante dello sviluppo, mentre sotto il profilo della legalità era in preda al controllo delle mafie, dei loro affari lucrosi. Un sistema che umiliava i cittadini, gli allevatori e le aziende agricole oneste. Il Presidente Crocetta ha spezzato questo meccanismo, chiamando alla sua guida Giuseppe Antoci, con un mandato ben preciso: promuovere finalmente un reale percorso di legalità e sviluppo.
In pochi mesi si è voltato pagina, sono state messe in discussione incrostazioni e sistemi di potere. Nella primavera del 2015 con Antoci siamo stati proprio a Cesarò a dichiarare guerra alla mafia dei terreni che lucrava milioni e milioni di euro facendo nomi e cognomi, come quelli dei Pruiti, dei Conti Taguali, dei Bontempo, dei Galati, dei Foti Bellicampi e di tanti altri ancora. Così facemmo anche a San Fratello, nel raduno dei bellissimi cavalli sanfratellani dove i mafiosi furono costretti ad andar via quando dal palco furono chiamati in causa per nome e furono indicate le azioni concrete che si sarebbero abbattute su di loro. Da allora le mafie sono state colpite con sistematicità e progettualità.
Decisivo è stato il protocollo di legalità che ha consentito di accendere i riflettori nei confronti degli oramai famosi contratti di affitto dei terreni pubblici, sotto la cosiddetta soglia dei 150.000 euro. Da quel momento il protocollo di legalità è stato la chiave di volta, firmato da Antoci, Crocetta e tutti i sindaci del Parco, presso la Prefettura di Messina, e sottoscritto anche dal Comune di Troina, il cui sindaco, fin da principio, ha condiviso il cammino di radicale cambiamento voluto dal governo regionale e dal presidente Antoci nell’assegnazione dei terreni pubblici.
Quando i mafiosi hanno perso qualunque speranza, alla luce delle sentenze negative ricevute nei tribunali, si è scatenato il finimondo. Conoscete tutti il pericolo che ha corso Antoci, quando è stato vittima di un attentato micidiale, mentre si trovava nel cuore del Parco dei Nebrodi. Solo grazie alla prontezza del vice questore Daniele Manganaro e dagli agenti della sua scorta è scampato al peggio.
Adesso quel lavoro va avanti, il protocollo di legalità di recente è stato esteso a tutta la Regione dal Presidente Crocetta e da tutti i Prefetti siciliani. Così anche va avanti il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura che opera incessantemente intorno a questo grande affare dei terreni pubblici che supera di gran lunga quello della droga.
Ma attenzione, questo lavoro poggia sullo sviluppo, innanzitutto con una moderna promozione delle vocazioni e potenzialità produttive e turistiche del Parco dei Nebrodi. Anche su questo si sono ottenuti risultati senza precedenti. Sono state sbloccate opere pubbliche concepite secondo l’idea dello sviluppo sostenibile, sono stati promossi i prodotti locali in importanti tappe internazionali come l’Expo di Milano e nei nuovi mercati mondiali, come quello della Cina. Finalmente si è accesa una speranza per gli imprenditori agricoli e per gli allevatori onesti.
Un’altra importante tappa è stata la firma del “Patto per il Sud” ed altri interventi mirati, che sono in cantiere e che daranno buoni frutti in pochi mesi.
Ma attenzione, questo lavoro poggia sullo sviluppo, innanzitutto con una moderna promozione delle vocazioni e potenzialità produttive e turistiche del Parco dei Nebrodi. Anche su questo si sono ottenuti risultati senza precedenti. Sono state sbloccate opere pubbliche concepite secondo l’idea dello sviluppo sostenibile, sono stati promossi i prodotti locali in importanti tappe internazionali come l’Expo di Milano e nei nuovi mercati mondiali, come quello della Cina. Finalmente si è accesa una speranza per gli imprenditori agricoli e per gli allevatori onesti.
Un’altra importante tappa è stata la firma del “Patto per il Sud” ed altri interventi mirati, che sono in cantiere e che daranno buoni frutti in pochi mesi.
E’ un bel lavoro, faticoso, rischioso, ma vissuto con un approccio nuovo, non l'”io” ma il “noi”. Un gioco di squadra che chiama tutti alla responsabilità e alla condivisione. Insomma, quell’approccio tipico di una antimafia che sa mettere in relazione concreta i fatti con i valori, i mezzi con i fini. Basta andare nei Nebrodi per scoprire e toccare con mano l’avvio di questo importante cammino, che ovviamente avrà bisogno di tante altre tappe di cambiamento ed innovazione.
Complimenti al presidente del Parco, Giuseppe Antoci, e un abbraccio alla sua famiglia che ha sofferto molto per questo suo generoso e coraggioso impegno.
Questo premio dà ancor più qualità ed energia ai Nebrodi, al Parco e ad un territorio che vuole organizzare la sua bella speranza di cambiamento in progetti concreti di legalità e sviluppo.
Questo premio dà ancor più qualità ed energia ai Nebrodi, al Parco e ad un territorio che vuole organizzare la sua bella speranza di cambiamento in progetti concreti di legalità e sviluppo.
Giuseppe Lumia
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